L’ecografia della tiroide è una metodica ormai molto diffusa nella pratica clinica della diagnostica tiroidea.
Si tratta di un esame non invasivo, non doloroso, non associata a somministrazione di radiazioni e pertanto eseguibile a qualsiasi età ed in qualsiasi periodo della vita fertile (anche in gravidanza) senza alcun controindicazione. L’ecografia della tiroide fornisce informazioni sulla morfologia e sulla struttura della tiroide (indagine morfologica) ma non sulla sua funzione; in pratica l’ecografia può dire se la tiroide è di dimensioni regolari, se contiene noduli o meno, se è infiammata o omogenea ma non può dire se la tiroide funziona di meno (ipotirodismo), di più (ipertiroidismo) o normalmente (eutiroidismo). Pertanto la decisione se intraprendere o modificare una terapia tiroidea in atto non può esser presa solo dopo una valutazione ecografica.
I quadri ecografici riscontrabili da un’ecografia tiroidea possono essere schematizzati, approssimativamente, in tre categorie:
-tiroide normale: la tiroide appare di normali dimensioni, omogenea priva di noduli;
-tiroidite cronica: la tiroide appare di dimensioni normali o ridotte o aumentate, disomogenea per la presenza di aree pseudonodulari ma priva di veri e propri noduli;
-tiroide con uno o più noduli: la tiroide appare di dimensioni normali o aumentate e disomogenea per la presenza di uno o più noduli (nodulo o gozzo o struma).
L’ecografia, inoltre, permette di evidenziare la presenza di noduli di piccole dimensioni e quindi non rilevabili alla palpazione e ne permette la stima delle dimensioni e delle caratteristiche principali.
Talvolta, per distinguere fra noduli benigni e maligni, è necessario un approfondimento diagnostico mediante agoaspirato del nodulo sotto guida ecografica.