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CTG

CONSIGLI PER IL CONTROLLO E IL MONITORAGGIO DELLA GRAVIDANZA -
 
Il monitoraggio (o tracciato o cardiotocografia) è un tipo di esame che si effettua durante la gravidanza e può risultare particolarmente utile nella sua fase conclusiva perché permette di tenere sotto controllo lo stato di salute del feto soprattutto in prossimità della data prevista per il parto, salvo diverse indicazioni sanitarie.

In genere il primo monitoraggio viene eseguito intorno 38a settimana di gestazione assieme agli altri esami che si effettuano di routine in vista del parto (emocromo, elettrocardiogramma, controllo della pressione arteriosa, etc.), e si ripete periodicamente dalla 40a settimana fino al termine, con maggiore frequenza.

Viene effettuato dal ginecologo o da un’ostetrica. Si tratta di una tecnica completamente priva di rischi sia per la mamma che per il bambino, in genere dura da 30 minuti ad 1 ora durante i quali la gestante è distesa su un lettino o seduta su una poltrona, in ogni caso in una posizione comoda, e può essere presente anche il padre del bambino.

Dal punto di vista tecnico si tratta di un esame basato sulla misurazione di due parametri: la frequenza cardiaca fetale, ossia il numero di pulsazioni del cuore del feto al minuto, e le contrazioni uterine. 

Il monitoraggio costituisce a tutt’oggi il sistema di misurazione più efficace per mettere in evidenza un’eventuale sofferenza fetale, infatti la relazione tra la frequenza cardiaca del feto e le contrazioni dell’utero permettono al ginecologo o all’ostetrica che effettuano l’esame di trarre importanti informazioni circa lo stato di salute del bambino.

Lo strumento utilizzato per questo esame prende il nome di cardiotocografo, simile per dimensioni e forma ad una piccola scatola al quale sono collegati due rilevatori (o trasduttori) che vengono applicati all’addome della mamma, attraverso due fasce elastiche. 
La prima è collegata al  rilevatore a ultrasuoni del battito cardiaco e va collocata nel punto dell’addome in cui si ha una percezione ottimale del battito del feto; la seconda è collegata ad un misuratore meccanico che rileva le contrazioni uterine e viene posizionata in prossimità del fondo dell’utero. 


Oltre che in prossimità della data prevista per il parto (DPP) ci si avvale di questo esame in presenza di problemi di salute materni. o nel sospetto di un accrescimento fetale ritardato.

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